Allora, quindi, con questo caldo tocca parlare di bonus.
Ormai è un classicissimo, un bonus non si nega a nessuno. Entro una certa soglia di reddito, il governo Draghi a luglio elargisce un bonus di 200 euro quale aiuto contro il carovita. A Milano si dice piutost che nient, l’è mei piutost; bene, però, caro Mario Draghi, anche basta ora coi bonus che così mi sembra Giuseppe Conte e, converrà, non è un gran bel paragone.
Quindi in busta paga, chi ne avrà diritto, lo riceverà. Eh no aspetta, mi dicono. Se sei dipendente pubblico sì, ma sei dipendente privato mica così semplice (e non dico se sei lavoratore autonomo che boh). Perché devi dire al tuo datore di lavoro che non hai un altro contratto di lavoro oppure che non ricevi una qualche forma di pensione. Giusto eh.
Ma come lo dico al mio datore? Ci han pensato i Consulenti del Lavoro, così si sono pure presi un bel titolone sul Sole 24 Ore (ma anche sul Corrierone che non guasta mai). Hanno scritto un bel format (mi viene in mente il “che ce l’hai un format?”, canzone rap di qualche tempo fa, o forse no?) che pare possa essere la panacea di tutti i mali. Insomma, il governo elargisce un bonus ai lavoratori e il format lo fanno i consulenti delle aziende. Mah, solo a me pare strano?
C’è poi un altro tema non ancora chiarito. Perché, ok, se hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato il tuo datore di lavoro fa da sostituto d’imposta (ti anticipa il bonus in busta paga, conguaglia poi con l’INPS). Ma se hai un contratto a tempo determinato ancora non si sa. Sostituto d’imposta oppure devi fare istanza direttamente all’INPS come stagionali e intermittenti? Io propendo per la prima, ma è tutta una questione di virgole e punteggiatura (vi metterei qui la norma, ma anche no).
In questi giorni però la domanda che sorge spontanea tra gli addetti ai lavori, quella che turba le coscienze e non fa prendere sonno è: ma quei 200 euro spettano – ferma la soglia di reddito – a tutti oppure solo a favore di chi ha beneficiato dello sgravio contributivo dello 0,80%? O meglio, fruizione o mera esistenza del diritto alla decontribuzione?
Vabbè, io mi fermo qui che il caldo è sempre più soffocante. Leggeremo cosa diranno i Consulenti del Lavoro.
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