La prendo un po' alla lontana. Estate 2015. Viene innalzato il limite economico "esentutto" (non si pagano tasse e contributi) dei buoni pasto. Si passa da 5,29 euro a 7,00 euro. Ma solo se si sceglie il formato elettronico, per il formato tradizionale, cartaceo, nulla cambia. Una buona notizia, una possibilità in più, per lavoratori e datori.
Invece no, scoppia la polemica. "Renzi anche questa volta va contro i diritti dei lavoratori! ha introdotto il divieto di utilizzare più buoni per lo stesso pasto (o per fare la spesa al supermercato)". Naturalmente non è così, tocca riconoscerlo pure al Fatto Quotidiano (leggi qui). Il divieto di cumulo è sempre esistito, forse mai applicato (Italia, Paese di regole non attuate). Solo che, coi buoni pasto elettronici, tutto è tracciato...
Ma veniamo ai giorni nostri. Perché, dal 9 settembre 2017, sarà possibile cumulare fino a otto buoni pasto. Lo prevede il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (di concerto con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) del 7 giugno 2017, n. 122, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2017.
Insomma, il Ministro Calenda, il liberalizzatore mascherato ha colpito ancora!
Ma, a parte trovare inconferente (termine che da quando l'ho imparato mi è piaciuto un sacco) quanto disposto da queste due previsioni del decreto (le trovate all'art. 4)
Ai sensi del presente decreto i buoni pasto:
a) consentono al titolare di ricevere un servizio sostitutivo di mensa di importo pari al valore facciale del buono pasto;
d) non sono cedibili, né cumulabili oltre il limite di otto buoni, né commercializzabili o convertibili in denaro e sono utilizzabili solo dal titolare.
perché il limite numerico di otto?
Forse, perché, passi offrire un pranzo alla tua collega preferita e pagare coi buoni pasto (e otto dovrebbero bastare), ma una bella cena (e otto non dovrebbero bastare) no, dai! Che non è neppure elegante, su...