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Legale rappresentante di se stesso

  • Andrea Morzenti
  • 31 lug 2017
  • Tempo di lettura: 1 min

Capita che un datore di lavoro, concluso l'iter selettivo, decida di assumere un candidato. E per assumerlo, gli sottopone, per sua sottoscrizione, il contratto di lavoro.

Gent.mo sig. Cognome Nome,

e poi, a seguire, tutte le condizioni contrattuali (luogo e orario di lavoro, mansioni, retribuzione, contratto collettivo applicato, ...).

Le condizioni contrattuali sono quelle pattuite in sede di colloquio. Lavoratore e datore di lavoro firmano il contratto e si danno appuntamento per il primo giorno di lavoro.

E invece, in una situazione reale, non inventata, il lavoratore si impunta. Non vuole firmare. Dice che sul contratto deve essere riportato non il suo Cognome e Nome ma, invece, il suo Nome e Cognome. Insomma prima il nome e poi il cognome, altrimenti non firma. non accetta il contratto.

E dice che lui è "Legale rappresentante di se stesso"! Ed esibisce l'autocertificazione come quella che vedete sopra.

Mah, che sia il caldo?

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