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  • Andrea Morzenti

Accordo sì, accordo no




Apprendo che alla Conferenza dei servizi di Piombino la Soprintendenza ha chiesto di conoscere il colore della nave rigassificatrice (scrive Simone Spezia su Twitter, citando come fonte La Nazione). Sì, il colore.

Nello stesso giorno, questo lo so perché lo studio da me, l’INPS pubblica una Circolare con “le indicazioni e istruzioni per la gestione degli adempimenti connessi all’esonero contributivo a carico delle lavoratrici madri, a decorrere dalla data del rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo di maternità”, sgravio introdotto in via sperimentale per il 2022 dalle Legge di Bilancio n. 234 del 30 dicembre 2021. Cioè, l’Istituto ci dice come fare 9 (nove) mesi dopo l’entrata in vigore della legge. E qui l’assonanza con la maternità viene automatica: la Circolare è stata un parto.


Enti pubblici che rallentano/bloccano opere pubbliche strategiche perché vogliono dire la loro sui colori delle navi (ma anche che impongono i colori della nuova palificazione per l’energia elettrica, con “colorazione decrescente da terra a cielo”, cit. @Sifaperride in risposta al Tweet di Spezia), normazione di secondo livello necessaria per attuare provvedimenti di legge che, con ritardi incolmabili, bloccano misure legislative approvate dal Parlamento. Ecco, sono questi – non le dentiere – i veri problemi che dovrebbero essere rimossi da una buona politica.


E poi ci sono le mille proroghe, sempre attese su tutto che quando non arrivano pare impossibile. Allora le aziende fanno i salti mortali per fare gli accordi individuali di smartworking coi lavoratori, che dal primo settembre sono tornati obbligatori. Il decreto legge non ha previsto nulla, nessuna proroga. Ma c’è la legge di conversione, approvata dal Senato ieri 20 settembre in via definitiva, che proroga lo smartworking emergenziale, quello senza accordo, fino a fine anno. E nel frattempo la marea di accordi individuali già sottoscritti che fine faranno? E le nuove regole di comunicazione, differite in via eccezionale da un provvedimento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro al primo novembre, avranno ancora un loro senso nel 2022?


Dall’Italia, anno 2022, è tutto. La linea può tornare allo studio.

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