L’Italia è chiamata ad affrontare la più complessa e ambiziosa sfida della sua storia recente: superare la crisi sanitaria, economica e sociale, e rilanciare contemporaneamente lo sviluppo nazionale.
Lo sforzo richiesto ha carattere di urgenza e non può che essere uno sforzo collettivo.
Gli strumenti a disposizione sono il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la conseguente strategia di riforme. L’azione di rilancio seguirà tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
Il capitale umano e il mercato del lavoro saranno tra i target privilegiati degli interventi connessi ai tre assi strategici e dovranno, a loro volta, sostenere i percorsi di ripresa e di resilienza che il Paese dovrà sviluppare nei prossimi mesi e anni. Le linee di intervento necessarie sul mercato del lavoro sono in realtà note da tempo, visto le fragilità croniche del sistema, e sono state oggetto, a più riprese, di proposte espresse da diversi soggetti (organizzazioni sindacali, associazioni imprenditoriali, altre associazioni di categoria, economisti, giuslavoristi, ecc.).
Comporre una sintesi delle idee suggerite e delle misure auspicate può risultare utile per comprendere quale debba essere la portata degli interventi attesi.
Ci provo, in undici punti:
1. Dalla tutela dell’occupazione all’occupabilità delle persone, specialmente delle donne e dei giovani
Investire sul potenziale di occupabilità delle persone, permettere loro di mantenere una cittadinanza occupazionale lungo tutto l’arco della vita lavorativa.
2. Definizione e implementazione di efficaci Politiche Attive del Lavoro, attraverso un sistema misto pubblico-privato
Per agire rapidamente è necessario lavorare sul potenziamento dell’assegno di ricollocazione e superamento dell’attuale assetto del Reddito di Cittadinanza. Contemporaneamente va avviata la Riforma dei servizi per l’impiego pubblici.
3. Facilitazione delle transizioni occupazionali lungo tutto l’arco della vita lavorativa
Indispensabile introdurre un sistema permanente di formazione (skilling, reskilling e upskilling) e prevedere incentivi permanenti per la formazione.
4. Definizione di una nuova alternanza scuola – lavoro, valorizzazione dell’apprendistato (anche per formazione duale), potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori e delle Lauree professionalizzanti
Creare percorsi di alternanza scuola – lavoro che orientino gli studenti delle scuole superiori nella scelta degli studi e delle carriere professionali, agganciarli alla formazione duale e all’apprendistato professionalizzante.
5. Introduzione di incentivi permanenti alle assunzioni/trasformazioni con contratti stabili
Accanto alla promozione della flessibilità buona, al fine di promuovere la stabilizzazione dei contratti di lavoro, risulta necessaria l’introduzione di un sistema di incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni dei rapporti di lavoro a termine.
6. Riduzione del costo del lavoro
Una riduzione progressiva del cuneo fiscale a partire dai contratti dei gruppi di lavoratori più deboli.
7. Riordino del sistema di integrazione salariale/ammortizzatori sociali
Definire un sistema universale di ammortizzatori, che in combinazione con le Politiche Attive, garantisca parità di trattamento tra lavoratori e regolarità nell’erogazione della misura
8. Semplificazione delle norme in materia di lavoro, a partire dall’istituto del contratto a termine, anche a scopo di somministrazione con l'eliminazione delle causali introdotte dal Decreto Dignità
Semplificare la legislazione in materia di diritto del lavoro, creare un sistema organico di disposizioni. Nel rispetto delle Direttive europee, è opportuna una rivalutazione del contratto a termine, anche a scopo di somministrazione, riducendo i limiti di utilizzo, a partire dalle causali, al fine di rispondere, con tutele e garanzie per i lavoratori, alle esigenze di flessibilità fisiologica del mondo produttivo.
9. Agevolazione dei sistemi di welfare aziendali, soprattutto delle misure che sostengono la genitorialità
Integrare le protezioni sociali del sistema pubblico con misure private di tutela previdenziale e sanitaria, a cui aggiungere strumenti a favore della genitorialità (e non solo alla maternità)
10. Riordino del sistema previdenziale
Rendere sostenibile, in funzione delle generazioni future, il sistema pensionistico, promuovendo lo sviluppo del pilastro dei fondi pensione privati.
11. Definizione di nuovi modelli organizzativi legati alla valorizzazione dello smart working
La nuova normalità del mercato del lavoro vedrà nel lavoro agile una delle potenziali evoluzioni. E’ opportuno individuare e definire nuovi modelli organizzativi che rispondano alle nuove modalità di lavoro, in cui tecnologia, relazioni professionali e responsabilità individuale dovranno trovare piena integrazione.
La sfida risulta oggettivamente ardua, ma l’opportunità che si presenta davanti a noi è unica e, con quello sforzo collettivo a cui si è fatto appello, va raccolta con determinazione, competenza e senso di urgenza.
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