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  • Andrea Morzenti

Licenziamenti, né capo né coda



Un mio carissimo amico giuslavorista, lavora in un ufficio legale di una grande multinazionale, mi racconta che ogni mattina, prima di iniziare la giornata di lavoro, legge sempre le notizie utili (ma, aggiungo io, pure necessarie) alla sua attività di giurista. Lo fa prima di iniziare a lavorare, nel silenzio della mattina. Glielo ha insegnato un direttore del personale (una volta di chiamavano così gli HR Director) da cui, mi dice, ha imparato molto. Le notizie più importanti le condivide poi con il suo capo e con il resto dell’ufficio.


Quando si imbatte(va) in novità giurisprudenziali in tema di licenziamenti individuali, una volta condivisa la notizia con tutti, la risposta del suo vecchio capo era sempre la stessa: “grazie ma questa non la leggo, mi hanno stufato”. E lui, il mio amico: “lo sapevo :)”.

 

Mercoledì 24 febbraio la Corte Costituzionale ha fatto sapere l’arrivo di una propria Sentenza che dichiara incostituzionale un pezzo della Riforma Fornero (correva l’anno 2012) in una parte in cui ha modificato l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Quindi, licenziamenti individuali.


Oggi volevo scriverci due righe di commento anche io. Poi ho pensato al vecchio capo del mio amico.

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