Se alla fine ci pensa Tridico
L’Istat, l’Inps, non ricordo bene chi – ma poco cambia –, forse entrambi, ha(nno) certificato quanto era temuto ed era nell'aria: l’occupazione giovanile è in calo, il numero di attivazioni di contratti a termine è in diminuzione. I due dati, pare ovvio, sono tra di loro collegati: l’occupazione giovanile è spesso, almeno all'inizio, con contratti a tempo determinato. E quindi se diminuiscono i contratti a termine chi ne subisce le conseguenze sono i giovani, ragazzi e ragazz