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  • Andrea Morzenti

Articolo #diciotti


Gli sbarchi dalla nave Diciotti sono terminati. Per primi, preso atto della grazia concessa via Facebook live dal Ministro dell’Interno italiano, sono stati fatti scendere i bambini e i minori, poi le donne e, infine, tutti quanti.

Nave italiana, Guardia Costiera italiana, Porto italiano.

 

Una decina di giorni fa.

Ci sono oltre cento naufraghi a poche miglia di distanza dall’isola di Lampedusa. Gli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera italiana non esitano, salvano i naufraghi. L’han sempre fatto. E aspettano solo di poterli portare sull’isola, come a loro pare logico e naturale.

Ma invece cosa accade? Che al Comandante della nave Diciotti viene ordinato di salpare e di far salire a bordo della sua nave tutti i naufraghi, di farli scendere dalle motovedette e di farli salire sulla sua nave. Lo fa, esegue l’ordine ricevuto, chiedendosi però il perché. Perché i naufraghi sulla sua nave e non, invece, a Lampedusa distante solo poche miglia da dove sono ora le motovedette? Qualcosa non gli torna - o forse gli torna tutto - ma esegue l’ordine. Dove potrà poi sbarcare, non lo sa ancora.

Ci siamo, dopo un po’, arriva l’ok del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli (M5S), che autorizza lo sbarco al porto di Catania. La situazione pare risolta.

Pare, appunto. Perché il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini (Lega), con un Tweet nega e vieta lo sbarco. Nulla di ufficiale, un Tweet. Tanto che il Comandante non sa che fare. Chiama i suoi superiori. Lo sbarco non avviene. Teme, il Comandante, di essere arrestato se lo autorizza. Al porto di Catania non trova, infatti, la solita organizzazione per gestire lo sbarco, ma pattuglie di Carabinieri.

Sulla sua nave ci sono naufraghi, salvati dalle motovedette. Persone, bambini, donne, uomini, che han bisogno. Che non possono sbarcare per un Tweet di Salvini. Tutti restano a bordo della sua Diciotti, naufraghi ed equipaggio. Lì, tenuti in ostaggio dallo Stato Italiano.

Il Governo Conte vuole che intervenga l’Europa. Naufraghi tenuti in ostaggio per trattare, in posizione di forza, con l’Europa. Vite umane in cambio di qualche vantaggio sull'immigrazione, sul bilancio, sul rapporto deficit/PIL. L’Europa non cede. Ci sono naufraghi su una nave italiana, attraccata da giorni in un porto italiano? Cosa aspettate a farli sbarcare, a farli scendere?

Ecco che, pochi alla volta, sbarcano tutti. I bambini graziati dal Ministro Salvini su Facebook, le donne (si saprà poi che sono state tutte violentate prima di scappare via mare), poi gli uomini, tutti fuggiti da guerre e miseria.

Il Ministro Salvini è ora indagato per i) sequestro di persona, ii) arresto illegale e iii) abuso d’ufficio. È in atto uno scontro pericoloso, da lui voluto e cercato, senza precedenti e dall'esito imprevedibile. Tra i poteri dello Stato: tra il Governo e la Magistratura, che interesserà anche il Parlamento quando il Senato dovrà autorizzare il giudizio davanti il Tribunale dei Ministri. Tra lo Stato Italiano e l’Unione Europea.

Io penso, in tutta franchezza, che il comportamento e l’azione del nostro Ministro dell’Interno, del nostro Governo, siano stati barbari e l’atteggiamento sia stato semplicemente, senza mezzi termini, vergognoso.

È infatti giusto, è lecito, anzi è addirittura doveroso, che ogni governo in carica abbia le proprie idee sulle politiche migratorie e debba essere messo nelle condizioni per poterle perseguire. Politiche che possono essere più permissive (sinistra) o più restrittive (destra), nonché possibili di essere mutevoli in base al particolare periodo storico. Ma devono sempre essere attuate nel rispetto della Costituzione, delle leggi italiane ed europee. Per governare il difficile e complesso fenomeno dei flussi migratori, non per fare propaganda o per ottenere altro sulla pelle degli ultimi in difficoltà.

E, soprattutto, sempre, sempre, con compassione e umanità, che devono essere alla base dell’azione di ogni governo di un Paese civile, indipendentemente dal suo colore politico.

Le politiche restrittive sui flussi migratori di questo governo sono contenute nel “Contratto di governo” e – soprattutto – nel discorso programmatico con cui il Governo Conte ha chiesto e ottenuto la fiducia delle Camere. Se ne è in grado, il Ministro dell’Interno metta in atto tali politiche, in Italia e in Europa, senza però calpestare la Legge, la compassione e l’umanità.

Ah, i naufraghi avevano la pelle nera.

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