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  • Andrea Morzenti

Un mondo all'incontrario


La Legge di conversione del Decretone (reddito di cittadinanza e quota 100) è stata approvata dal Senato, ora passa alla Camera. Il Governo metterà la fiducia e così, dopo la Legge di bilancio - approvata senza discussione parlamentare - di cui il Decretone è figlio, il monocameralismo governativo in salsa italica resterà saldamente in sella.

 

Nessun decreto sui riders in questo primo provvedimento utile (la Legge di conversione del Decretone, appunto), come invece aveva lasciato intendere il prof. Pasquale Tridico, consulente del Ministro del lavoro e Presidente INPS in pectore, che certo nel suo piano di studi universitario non aveva previsto Diritto Costituzionale.

Ci sono però (almeno) due novità.

La prima è la norma anti furbetti della separazione facile: una presa d'atto degli escamotage dei coniugi italiani, meglio prevenire che punire.

La seconda è la discriminazione fatta legge, per tagliar fuori dal Reddito di cittadinanza i cittadini extracomunitari. Ci provò già la giunta leghista di Lodi coi bambini stranieri nelle mense scolastiche, il Tribunale ritenne il provvedimento illegittimo perché discriminatorio. Ora lo mettono in una Legge, lo toglierà la Corte Costituzionale. Sul tema immigrazione Lega e Cinquestelle si sono sempre dimostrati d'accordo, mentre impazza da tempo sui social la convinzione che Pd e Cinquestelle potevano (anzi dovevano, mai capito perché) governare assieme.

Intanto il Partito Democratico fa la tornata elettorale dove vince sempre: le sue primarie. Va detto però che, indubbiamente, sono sempre un segnale importante di partecipazione democratica, che nulla ha a che vedere con la Piattaforma Rousseau, gestita da un Srl privata.

Chiudo questo post che le primarie del PD ancora sono in corso, tanto le vince Matteo Renzi che è su Un'altra strada.

Di modifiche al cosiddetto Decreto Dignità non si hanno invece notizie dalle aule parlamentari. Si assiste allora ad un totale capovolgimento di fronte: pare, si mormora, siano i sindacati a bussare alla porta delle direzioni del personale (ora HR) per proporre la sottoscrizione di accordi di prossimità ex art. 8.

lo lo chiamo il contratto arzigogolato, che assieme all'oscuro comma (quello che prevede che sui contratti di lavoro a termine delle Agenzie, in caso di ricorso al contratto di somministrazione, la causale si applica esclusivamente all'utilizzatore) genera un mix esplosivo (ne ho scritto qui). Una addetta ai lavori, in uno scritto, per errore li ha chiamati "accorti di prossimità"; mai lapsus di battitura fu più azzeccato e veritiero.

E la tv? Fabio Fazio fa indubbiamente il colpo giornalistico dell'anno: intervista, in prima serata su Rai 1, Emmanuel Macron, il Presidente della Repubblica Francese. Ma invece di leggere "bravo, chapeau", si leggono critiche di ogni tipo come quella tipica populista "ma quanto è costato il viaggio?".

Insomma, è proprio un mondo all'incontrario.

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