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  • Andrea Morzenti

Elezioni Europee. Io preferisco votare


Ho sempre votato alle elezioni, tant’è che ho riempito completamente la mia tessera elettorale. Occorre ne richieda una nuova.

Non sto qui a dire i mille motivi del perché andare a votare, diritto/dovere cui dobbiamo intanto dire grazie a chi è venuto prima di noi. Dico solo - e aggiungo – che non mi piace lasciare che altri decidano (anche) per me. Chi lo fa, chi non vota, poi non si lamenti.

Quindi sì, voterò anche a queste elezioni Europee. Anche se, questa volta, per la prima volta, mi è balenata l’idea di votare scheda bianca. Mai accaduto.

Ma poi leggi, pensi, parli, discuti. E così la scheda bianca che avevo in testa cede il passo ad un voto vero, un segno sulla lista che più si avvicina alle mie idee. Nonostante tutto, ho pensato.

Perché, mi sono detto, non possiamo lasciare che odio e incompetenza eterodiretti (neppure solo etero-organizzati come i riders di Foodora) da una S.r.l. oggi al governo in Italia, continuino la loro marcia anche in Europa solo perché nessuna lista, in questa tornata elettorale, sentiamo pienamente nostra, solo perché nessun partito sento pienamente mio.

 

Io penso però che mai come in queste elezioni Europee sia importante dare le preferenze, oltre che mettere il segno sul simbolo del partito che si è scelto di votare. Scegliere cioè con attenzione le persone a cui dare il proprio voto e scrivere il loro cognome (e nome, in caso di "cognonimia, e dai questa passatemela) sulla scheda elettorale. A dire il vero c'è chi me lo dice da sempre che le preferenze sono importanti, aggiungendo sempre però che gli italiani non le usano e, quando le usano, le usano male.

Prendiamo il Partito Democratico-Siamo Europei e la sua lista di candidati nella Circoscrizione Nord-Occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria).

Ecco, sarà importante vedere se otterrà più preferenze il capolista Giuliano Pisapia, avvocato ed ex sindaco di Milano, l’arancione criticone del PD e dei suoi governi nell'interregno che va da Bersani/Epifani a Zingaretti, oppure Irene Tinagli, economista, eletta nel 2012 alla Camera con Scelta Civica di Mario Monti e Pietro Ichino, poi passata al gruppo parlamentare del Partito Democratico.

Come sarà molto interessante vedere quante preferenze, sempre in questa lista Nord-Occidentale del PD- Siamo Europei, avrà Caterina Avanza, giovane trentottenne candidata di En Marche, il partito del Presidente francese Emmanuel Macron. Uno stimolante e innovativo gemellaggio Italia-Francia che si contrappone nettamente all'opposto progetto dei gilet gialloverdi.

Lista dei candidati PD-Siamo Europei che vede anche la presenza di Enrico Morando, persona seria e competente, politico di vecchio corso, che da ultimo ha ricoperto la carica di Viceministro dell’Economia e delle Finanze nei governi di Matteo Renzi e di Paolo Gentiloni. Pochi giorni fa ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore dal titolo «Deficit fuori controllo, rischio Italexit» (consiglio, leggetela). Uno che ci capisce di politica più di me, quando parlavamo di lui, l’ha definito uno dei più bravi.

Mi fermo qui, perché le preferenze alle elezioni Europee sono al massimo tre. Con la regola, cui ci siamo ormai abituati ma che io non smetterò mai di criticare, dell’alternanza di genere. Cioè, se si danno tre preferenze non si possono votare tre candidati dello stesso genere; se le preferenze sono due, si deve votare un uomo e una donna. Se non si rispetta la regola il voto è comunque valido, ma vengono annullate le preferenze successive alla prima.

Ecco quindi. Io andrò a votare anche questa volta, come sempre fatto. E non voterò scheda bianca. Non voglio essere (con)causa dell’odio e della incompetenza nelle Istituzioni Europee. Turandomi il naso sul partito, darò tre preferenze. Credo abbiate capito a chi.

Buon voto a tutti, non lasciate che altri decidano per voi.

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