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  • Andrea Morzenti

Accelerare al capolinea



Solo, seduto sulla panchina del porto guardo le navi partire…”, cantava Zucchero molti anni fa.


Mi è venuta in mente questa canzone mentre correvo nel parco vicino casa. Era giornata di zona rossa e c’era un tizio, solo, seduto sulla panchina del parco.

Chissà se poteva farlo, mi sono domandato, se gli fosse concesso - come ama dire Luigi Di Maio - dal combinato disposto di decreti leggi, dipiciemme e ordinanze. Faceva attività motoria lì seduto? Attività sportiva direi di no. Si era recato, unica volta nella giornata, in una diversa abitazione? O si era spostato per necessità, salute o lavoro?

 

Ecco quello che reputo uno dei più gravi errori del nostro governo nel (provare a) combattere la pandemia: la modalità con cui si è inciso sulla libertà di spostamento, anche quando il muoversi non arreca danni né a stessi né agli altri.


Durante il lockdown primaverile un amico fu multato dalla polizia locale, chiamata dai vicini, perché era seduto, solo, sulla panchina del parco a leggere un libro. Era l’effetto del fuorviante “io resto a casa” che significò lockdown non solo per serrande di negozi e attività ma anche per la porta di casa. Con due gravi conseguenze, una pesante sulla salute di chi restò davvero chiuso in casa e l’altra che vide il riversamento di un popolo intero all’apertura dei recinti. Situazione, quest’ultima, che accade puntualmente anche ora al passare da zona rossa/arancione a zona gialla.


Perché il governo ci ha trattato da bambini, qualcuno dice da imbecilli. Solo per questo, ma ci sarebbe tanto altro, il governo Conte dovrebbe cadere. Siamo di fronte al fallimento dei cinquestelle, han provato di tutto, han governato prima con la destra e poi con la sinistra. Siamo di fronte alla più grave e conclamata incompetenza registrata nella Storia d’Italia, al fallimento dell’uno vale uno. Ora i cinquestelle dovrebbero uscire di scena, per sempre, lasciando spazio a un governo di vaccinazione e ricostruzione con destra e sinistra assieme, che poi si sfideranno alle prossime elezioni.


Vedremo. Perché Zingaretti dice che Conte deve accelerare, mentre Renzi dice che il governo è arrivato al capolinea. Due letture inconciliabili, anche solo metaforicamente. E Conte, mi domando perché debba proprio governare solo lui, che pare non voglia mollare. Pronto a cambiare tutto, un’altra volta, pur di rimanere in sella. Motivo, anche solo questo, che dovrebbe agevolare la sua salita al Colle.


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