Di primo acchito una grandissima delusione. Perché nulla cambia. Mattarella al Colle, Draghi a Palazzo Chigi. Ancora un anno con gli attori che già conosciamo a interpretare le stesse parti dell'anno da poco concluso.
Poi una arrabbiatura. Possibile che i nostri leader siano stati così incapaci e ridicoli? E possibile che siano stati così irrispettosi verso il Capo dello Stato che a più riprese ha detto loro "no, grazie"?
Fino a una presa d'atto che la rielezione di Sergio Mattarella è stata la conseguenza del lavoro fatto non dai leader dei partiti ma dei grandi elettori, chiamati a gran voce ad andare nella direzione voluta, quasi gridata, dai concittadini del Presidente della Repubblica.
Da ultimo lo ascolti. In quel minuto e poco più di discorso appena ufficializzato il suo secondo settennato, e ti viene voglia di abbracciarlo. E dici che forse, allora, è giusto così.
Buon lavoro Presidente. E grazie, davvero.
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