Con tutti i giornali a parlar di G20 e Cop26 mi sono svegliato di soprassalto: stavo sognando che a rappresentare l'Italia, a far da padrone di casa a Roma, nella conferenza stampa di Glasgow, c'era Giuseppe Conte. Un incubo dai sudori freddi.
Poi, ancora in quella fase di dormiveglia, ho accesso la tivù e fortuna c'era Mario Draghi che parlava di multilateralismo. E lo contrapponeva al protezionismo, unilateralismo e nazionalismo. C'era lui e non Giuseppe Conte. Bene, anzi benissimo.
Poi, ho accesso il mio smartphone, ho cercato il mio green pass. Tutto ok, c'era anche quello. E mi sono rimesso a dormire, fuori diluviava, tranquillo.
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