Tre mesi abbondanti di decreto cosiddetto dignità son passati.
Certo è presto per valutarne gli effetti ma, probabilmente, un primo segnale già si intravede. Agosto 2018 vs agosto 2017, ci dice l’Inps, vede un calo delle attivazioni dei contratti a termine e in somministrazione.
Ne ha scritto l’avv. Giampiero Falasca su Twitter, venerdì 19 ottobre, generando una discussione, diciamo così, "articolata" (nell'Italia di tutti Commissari Tecnici).
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A mio parere il dato di agosto sconta la totale incertezza di quel periodo. Per alcuni, una e vera e propria psicosi.
Contratti e proroghe anticipati nelle prime due settimane di luglio, quando il decreto ancora non era in vigore. E poi, norme nuove, complesse e di segno opposto rispetto alle precedenti del jobs act. E il decreto legge in Parlamento per la sua conversione in legge. Tutto bloccato, in attesa.
Con buona probabilità a settembre e ottobre 2018 avremo invece un picco di attivazioni di contratti a termine e di somministrazione. Le aziende, in questi due mesi, hanno infatti ancora potuto applicare le vecchie disposizioni del jobs act.
Il regime transitorio introdotto dalla legge di conversione, che il testo originario del decreto non prevedeva, differisce di fatto al 1° novembre 2018, seppur anche qui con mille dubbi interpretativi e non per tutte le fattispecie, l’entrata in vigore del decreto dignità.
Una conclusione io però la voglio provare a trarre.
Ed è che, con il decreto dignità, la funzione HR delle aziende torna ad aver bisogno della funzione legale, dell’avvocato, per poter assumere. E non è affatto un bene.
Tra modifiche apportate dalla legge di conversione, regimi transitori vari, anzianità ai fini della stabilizzazione, numero di proroghe e durate contrattuali, limiti percentuali, comma 1-ter, varie ed eventuali… l’incertezza, i dubbi e i timori di sbagliare sono stati i protagonisti di questi mesi.
E così, prima di assumere, prima di fare un contratto di lavoro - non sto dicendo prima di fare una complicata operazione di M&A - una email, una telefonata, all'avvocato diventava d’obbligo. E non sto parlando di licenziare eh, ma di assumere; non di una lettera di licenziamento, ma di una lettera di assunzione.
E ancora non abbiamo iniziato a ragionare, per davvero, della causale, vero nodo e rompicapo del decreto dignità.
E se il buongiorno si vede dal mattino…