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Andrea Morzenti

Jogger, in mascherina

Aggiornamento: 13 apr 2020


Mi chiama un carissimo amico che abita in Lombardia e mi racconta che ormai è diventato amico della Protezione Civile. Nel senso di amico stretto, quasi intimo, incrociandoli ormai tutti giorni alla guida del loro gippone.


Abita, il mio amico, a ridosso di boschi, prati e vivai. Lì, tra stradine perlopiù sterrate, va a correre dopo aver passato l’intera giornata al lavoro in smartworking. Ci va i) da solo ii) in prossimità della sua abitazione e iii) mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro con qualsiasi altro essere umano che incontra.

Dice gli fa bene prendere una boccata d’aria e fare un po’ di attività motoria. Fa bene a lui, alla sua psiche e al suo corpo. E fa bene anche a chi vive con lui. E non fa male a nessuno. Me lo ripete insistentemente come dovesse convincermi.

La Protezione Civile, mi dice, da lui si infila col gippone (la maggior parte sono in due, ma capita siano in quattro sulla stessa Jeep) tra boschi e vivai, con l’obiettivo di fermare più le persone piuttosto che fermare il virus.

 

Li ha incrociati anche ieri:

AMICO. Ci si rivede anche oggi, buonasera.

PROTEZIONE CIVILE. Buonasera. La mascherina?

A. Per andare a correre? Devo respirare bene mentre corro…

PC. Va utilizzata ogniqualvolta si reca fuori dalla sua abitazione. Lo prevede l’Ordinanza.

A. Sentite, visto che ormai siamo diventati amici, facciamo due parole sulla mascherina? Due parole due, che poi devo continuare a correre.

PC. E va bene. Sì, due parole veloci, che noi dobbiamo continuare il nostro giro

A. Ok. Tre aspetti: i) medico ii) giuridico iii) politico. Inizio col primo: serve la mascherina all’aperto? Magari per chi ha è allergico alle graminacee, forse. Ma se non incontro nessuno, guardatevi un po’ in giro…

PC. Lei è un medico? Uno scienziato? Un virologo?

A. No, no. Ma il prof. Ricciardi sì. Medico, professore universitario, rappresenta l’Italia nell'Executive Board dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed è ora consulente del Governo, del Ministro Speranza, sul coronavirus. Sapete che dice? Che la mascherina può addirittura essere pericolosa.

PC. Addirittura, pericolosa? In che senso?

A. Innanzitutto dice che le mascherine devono essere lasciate a chi ne ha davvero bisogno: malati e operatori sanitari. E poi, che sì, servono certamente in ambienti chiusi. Ma, in ogni modo, c’è il rischio di un suo uso talismanico.

PC. Cioè? La mascherina un talismano?

A. Esatto, proprio così. Un talismano, un amuleto. Un oggetto che, da solo, si ritiene erroneamente possa essere sufficiente a difenderci dal virus. Col rischio di farcela bastare, di usarla male (metti, togli, metti) e di dimenticare tutte le altre necessarie precauzioni: il distanziamento sociale, il lavarsi di frequente le mani, la pulizia di ambienti e oggetti. Guardate che l’ha detto anche il vostro “capo”, Borrelli.

PC. Ma l’Ordinanza scrive che deve essere utilizzata. Fontana avrà sentito Burioni, lui adesso dice che serve, l’abbiamo sentito da Fazio.

A. Ah già, il prof. Burioni. A cui continuo a chiedere (senza risposta) cosa diavolo scrive sulla sua autodichiarazione per poter andare fisicamente (unico) in studio da Fazio. Ora è pure parte dell’accordo tra FIAT e i sindacati… Bravo, lo sento tutte le domeniche, ma un po’ troppo come il prezzemolo. Vi consiglio di sentire anche Ilaria Capua (una storia pazzesca la sua, indagata e sbattuta in prima pagina da L’Espresso per una accusa da cui sarà interamente prosciolta, costretta a lasciare il Parlamento e l’Italia per andare negli Stati Uniti, sradicando dall’Italia anche la sua bambina di pochi anni).

PC. Ma l’Ordinanza c’è. E tanto basta.

A. Ecco, il secondo tema, il tema giuridico. Quell’Ordinanza è inefficace, conta nulla. Le Regioni possono intervenire, ma solo fintanto che non interviene il Governo. Come lo possono fare quando e se c’è un aggravamento improvviso della situazione, sempre in attesa che intervenga il Governo. Ma capite vero che non siamo in questa situazione? Che abbiamo un dpcm quasi ogni giorno.

PC. Mah, e allora perché Fontana continua a fare Ordinanza? Al ritmo dei dpcm…

A. Terzo tema, politico. Lo fa per far vedere a Conte, passatemi il temine ma ve la dico come ve la direbbe un mio amico, chi ce l’ha più lungo. In una lotta senza fine, che mette al centro la politica al posto della salute pubblica. Così non si capisce più nulla. E voi siete in giro a fermare persone senza mascherina nel vuoto cosmico di questi meravigliosi vivai.

PC. Chissà, forse un Governo di unità nazionale avrebbe aiutato. Tutti uniti, ora che serve.

A. Ecco, su questo sono molto d’accordo con voi. Ora vado. Buona serata e grazie per tutto il lavoro che in ogni parte della nostra Italia state facendo.

PC. Buonasera. E, mi raccomando, la mascherina. Che qui siamo in Lombardia :)


In chiusura, qualche norma:

DECRETO LEGGE n. 19/2020

Art. 3

1. Nelle more dell'adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri […] e con efficacia limitata fino a tale momento, le regioni, in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario verificatesi nel loro territorio o in una parte di esso, possono introdurre misure ulteriormente restrittive […] esclusivamente nell'ambito delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l'economia nazionale.

DPCM 10 aprile 2020 - Ulteriori disposizioni attuative del Decreto Legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale

Art. 1

f) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto; è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;

Art. 8

3. Si continuano ad applicare le misure di contenimento più restrittive adottate dalle Regioni, anche d'intesa con il Ministro della salute, relativamente a specifiche aree del territorio regionale.

E, puntualmente, l’11 aprile la Regione Lombardia ha fatto la sua Ordinanza. Una sorta di copia/incolla della precedente.

Nessun’area specifica del territorio regionale, nessuna specifica situazione sopravvenuta (dal 10 al 11 di aprile…) di aggravamento del rischio sanitario. L’ennesima Ordinanza politica, giuridicamente inefficace. Ma che certo incide sulla vita, sulle giornate, dei cittadini lombardi.


Buona e serena Pasqua a tutti,

Andrea


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