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  • Andrea Morzenti

FAQ, basta la parola




Sto diventando sempre più allergico alle FAQ, acronimo di Frequently Asked Questions, cioè a dire le Domande Frequenti.


Le trovo uno strumento utile per facilitare il rapporto tra utenti e - che ne so - l'INPS di Pasquale Tridico, oppure tra cliente e Amazon. Invece di fare una domanda e restare in attesa della risposta, guardo se la mia domanda è comune ad altri e mi leggo così la risposta. Comodo, utile, si risparmia del tempo. Ma quando vogliono, nell’intenzione di chi le posta (tocca scrivere così), assurgere a fonte del diritto, ecco che scatta l’allergia.

 

Prendete lo smartworking. Per la legge è semplificato sino al 31 dicembre 2020, ma in base ad una FAQ postata sul sito internet del Ministero del Lavoro la data si sposta di un mese, 31 gennaio 2021, in coincidenza con (l’attuale) fine dello stato di emergenza. Nel merito lo capisco, nella stessa direzione ci sta lavorando anche il Parlamento, ma capite la deriva che può prendere il legiferare per FAQ?

E questo Ministero del Lavoro non è certo nuovo a tale modo di procedere; in agosto, appunto con una FAQ, rispose – seppur indirettamente – alle interpretazioni che Confindustria diede ai propri associati sulla (ormai dimenticata) cosiddetta proroga automatica dei contratti a termine. Un ping-pong tra CGIL (pardon, Governo) vs mondo imprenditoriale a cui mai avremmo voluto assistere in questi termini.


Ma non è solo il diritto del lavoro ad essere normato via FAQ. Sono ormai famose quelle che stanno incidendo fortemente sulle nostre libertà fondamentali. Mi riferisco ovviamente alle FAQ sui DPCM dell’emergenza sanitaria da Covid-19.


Doverosa premessa: le FAQ non sono norme di legge, non sono vincolanti per nessuno. Mi spingo fino a dire che non lo sono neppure per chi, le Forze dell’Ordine, sono chiamate a far rispettare le norme contenute nei DPCM. Un conto, per loro, è una Circolare del Ministero dell’Interno rivolta ai Prefetti (quella sì per loro è vincolante, in quanto espressione del potere gerarchico a cui sono sottoposti), altro è una FAQ sul sito internet governo.it. Figuriamoci se lo sono per un Giudice, chiamato eventualmente a decidere di una sanzione.

Ma, certo, influiscono eccome sulla vita di ognuno di noi. Soprattutto sulla vita di chi non mastica di fonti del diritto.

Le FAQ, queste sul DPCM, sono le idee che ha il governo, sintetizzano il suo modo di pensare e l’idea che ha di noi; insomma, si capisce di che pasta è fatto.


Tre su tutte.


D. È possibile raggiungere la seconda casa?

R. […] L’accesso alla seconda casa può essere consentito solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni.

IO. Eh già, certo, geniali, non c’è che dire. Dovrei quindi aspettare, secondo il Governo, che crolli un muro oppure si allaghi casa per la perdita di un tubo, per poter accedere alla seconda casa? In questo periodo poi, con l’arrivo dell’inverno? Chiaro che io ci vado per chiudere acqua, gas e luce o anche solo faccio una scappata per vedere che sia tutto ok. E nella mia autodichiarazione, se richiesta dalle Forze dell’Ordine, scriverò che lo ritengo uno spostamento motivato da una situazione di necessità.


D. È possibile uscire di casa per gettare i rifiuti?

R. Sì, seguendo le normali regole già in vigore in ogni comune. Allo stesso modo, proseguono le attività di raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti.

IO. Ma ci prendete per scemi? Pensate che senza la Vostra FAQ avremmo tenuto tutti i rifiuti, che ne so, in frigorifero fino a vostro nuovo ordine?


D. Per i cittadini stranieri vigono le stesse limitazioni agli spostamenti che vigono per gli italiani?

R. Sì, le restrizioni sono valide per tutte le persone presenti sul territorio italiano, a prescindere dalla loro nazionalità.

IO. Ma vi pare una FAQ da postare sul sito del Governo Italiano? Come se i cittadini stranieri in Italia possano avere un trattamento diverso? Che ne so, li chiudiamo tutti in casa con due giri di chiave? È una domanda che qualcuno vi ha posto? Amen, qui non la scrivete santo cielo! Devo dire che un amico si aspettava però questa risposta: “Sì, stesse limitazioni, ci tocca. Possono pure portare fuori il loro animale da compagnia, se è un cammello non spaventatevi".


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