
Era il 1 maggio 2023 quando il governo Meloni approvò un decreto legge e un disegno di legge.
Il primo, il decreto lavoro, subito in vigore e poi regolarmente convertito in legge nei canonici sessanta giorni, con fiducia e maxiemendamento.
Il secondo, il disegno di legge lavoro, pronto per iniziare l'iter parlamentare per la sua approvazione in legge. Lo inviarono in Parlamento un po' più tardi, ottobre 2023, collegandolo alla legge di bilancio per il 2024.
Gestazione lunga, molto lunga.
La Camera approva il ddl lavoro, in prima lettura, il 9 ottobre 2024. Il Senato, bicameralismo paritario come noto, in via definitiva l'11 novembre 2024.
A onor del vero, manca ancora la promulgazione da parte del Capo dello Stato e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Poi, decorsi i 15 giorni previsti dalla Costituzione (vacatio legis), il ddl lavoro - detto anche collegato lavoro - sarà Legge dello Stato e vedrà quindi la luce.
Nei settimane scorse ho scelto tre argomenti trattati dal disegno di legge e ne ho provato a raccontare i tratti salienti.
Li riporto qui con il relativo link, basta un click, per chi li avesse persi o anche solo ha il piacere di volerli ripassare...
Buona lettura
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