top of page
  • Andrea Morzenti + n

#IoNonSonoUnCaporale, grazie a tutti. Assieme


È stato straordinario, bellissimo, imprevisto, pieno di passione e orgoglio. Voglia di dire, spiegare, raccontare, di fare e farci conoscere. Il mondo delle Agenzie per il Lavoro si racconta e si fa raccontare con #IoNonSonoUnCaporale.

Sono contento e orgoglioso di questo "hashtag di storie". Ho letto, abbiamo letto, storie di impegno, passione, vita lavorativa. Una voglia di gridare al Ministro e al mondo, con garbo ma anche con fermezza, ciò che facciamo: le Agenzie non sono (solo) aziende, sono (anche) servizi per l'impiego.

Questo lunedì, oggi, ho scritto un post un po’ “strano”, molto diverso dal solito. Anzi non lo scrivo io. L’hanno scritto, coi loro Tweet, colleghi, professionisti, amici, che hanno tuittato la settimana scorsa con #IoNonSonoUnCaporale. A cui va, innanzitutto il mio grazie.

Mi scuso con chi non ho potuto riportare in questo post, ma siete stati davvero una marea. Grazie a tutti!

 

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha dichiarato: «abbiamo ricostituito una serie di diritti con il decreto dignità. Oggi Assolombarda dice: “sta diminuendo il lavoro somministrato”. Era il mio obiettivo: perché i contratti di somministrazione molto spesso sono il nuovo caporalato in Italia».

Però Ministro, con noi ogni giorno decine di migliaia di persone hanno la possibilità di accedere al mercato del lavoro con un contratto garantito e tutelato dalla legge. Sminuire tutto questo con una parola orribile come caporalato è ridicolo e offensivo (Luca Bresciani). Non trova? Perché, Ministro, il mio lavoro contribuisce a dare lavoro. Nel pieno rispetto dei livelli retributivi, della sicurezza dei lavoratori, del rispetto di turni e orari (Fabio Verga). E saremo ancora qui nei prossimi anni ad aiutare persone a trovare il loro primo lavoro, a formarne altre per rientrare in nuovi settori con nuove competenze, a reinserirle nel mondo del lavoro (Roberta Solinas), perché la somministrazione di lavoro è una cosa seria (Gianluigi Saccomani).

Per tutte le volte che con il nostro lavoro abbiamo cambiato una vita, dato la possibilità anche agli ultimi di avere una voce con le aziende che volevano solo i "migliori", aiutato neomamme ormai considerate inutili...proprio non ce lo meritiamo (Stefania Marcolin). Siamo orgogliosi di aiutare madri, padri, figli a trovare o ritrovare un lavoro vero, regolare, dignitoso. Lo facciamo con passione e dedizione, con serietà e impegno, certi di fare un lavoro buono (Paola Barollo).

Perché dal 2004 ho contribuito a dare un contratto a tempo indeterminato a oltre 16.000 persone. Per molte è cambiata la vita, alcune sono in pensione, altre hanno rifiutato assunzioni dirette, hanno un welfare, tutele e parità di trattamento (Andrea Siletti). Insomma, definire la somministrazione caporalato è un'offesa non solo al settore ma alle aziende che scelgono flessibilità rispettosa dei diritti dei lavoratori, che si affidano a chi è in grado di ricollocare, a chi investe nella loro formazione, a chi dà garanzie (Daniela Stuppi).

È stata una grande opportunità per fare chiarezza e per ribadire il necessario rispetto che si deve portare a chi lavora nella piena legalità. A maggior ragione, se lo fa per trovare lavoro agli altri (Francesca Contardi). Il caporalato sfrutta persone in nero a 3 euro ora per 12 ore al giorno in condizioni disumane. La somministrazione, invece, è normata dalla legge, prevede parità di trattamento economico e normativo rispetto ai dipendenti dell'utilizzatore, delle aziende, e rispetta la sicurezza (Andrea Di Lucca). Ministro, le ApL esistono in tutta Europa e aiutano nella regolamentazione del mercato del lavoro. Forniamo servizi gratuiti a disoccupati, lavoratori e giovani alla prima esperienza. I costi sono totalmente a carico delle nostre aziende clienti (Aureliana).

Ministro Di Maio, il decreto dignità sta già facendo male al Paese, ma le Sue parole sono ancora più pericolose. Chieda scusa a tanti cittadini che concorrono, con il proprio lavoro, al progresso della società (Stefano Morzenti). Lei dimentica, o forse non sa, che è stato proprio per contrastare il lavoro nero e il caporalato, che certe persone hanno pagato con la vita, come Marco Biagi (Laura Sala).

L’hashtag #IoNonSonoUnCaporale ha risvegliato l’orgoglio di donne e uomini che hanno concretizzato l’unica grande riforma dei servizi per l’impiego degli ultimi 20 anni: la nascita delle Agenzie per il Lavoro. Meritano rispetto dalle istituzioni (Giampiero Falasca). E ha risvegliato in chi lavora quotidianamente con passione la voglia di far sentire la propria presenza; il nostro ruolo è fondamentale nel mercato del lavoro (Tamara Lombardelli). Orgoglio e dignità di tante donne e uomini che lavorano con passione e convinzione nelle agenzie di somministrazione per aiutare altri lavoratori. Un coro ad alta voce (Marilena Vinciguerra).

Per effetto della mia professione di consulente del lavoro ho rapporti con agenzie di somministrazione, di cui apprezzo professionalità e correttezza nella gestione dei rapporti di lavoro e di quelli con le aziende, che ad un tempo sono loro e mie clienti (Silla Cellino). Pieno sostegno all'iniziativa perché le ApL e i professionisti che vi lavorano, oggi in Italia rappresentano un'ottima espressione di cultura del lavoro e dell'HR nella forma più genuina (Andrea Santin). Ecco che #IoNonSonoUnCaporale, come uno tsunami, imperversa su Twitter la protesta contro le offese rivolte da Luigi Di Maio contro le agenzie per il lavoro (Simone Caroli).

Succede quindi che un Ministro del Lavoro equipari somministrazione a caporalato. Grazie a tutti i colleghi (e non) che stanno condividendo storie quotidiane bellissime sul loro lavoro (Silvia Zanella). Ci aspettiamo che Andrea Scanzi e il Ministro Di Maio si facciano avanti e ci chiedano di poter capire come operiamo e quale contributo diamo da anni allo sviluppo della società civile... capirebbero perché siamo così fieri del nostro lavoro (Ottavia Carbone).

Se il ministro Di Maio equipara i contratti di somministrazione al caporalato significa che non conosce i contratti e il mondo del lavoro (Marco Bentivogli). C’è un’Italia che ha l’obiettivo di creare lavoro per chi non ne ha. Uomini e donne che lo fanno con passione civica. Oggi si ribellano e urlano a Di Maio che creare lavoro è una cosa seria. Seria come loro che ci si dedicano (Manlio Ciralli).

Bella reazione di chi lavora nelle agenzie per il lavoro (Gianni Bocchieri). Somministrazione di lavoro: flessibilità regolamentata da un CCNL in grado di tradurre e garantire il principio di parità di trattamento e generare tutele, welfare e rappresentanza. Tutt'altro che caporalato ma urge rinnovo del CCNL (Mattia Pirulli)*.

Oltre all'impegno su leggi Treu e Biagi ho scritto più volte che le agenzie sono l'antidoto contro il caporalato. Ora serve una profonda riflessione, seria e non autoreferenziale, per capire il loro ruolo nei moderni mercati transizionali del lavoro. Riflessione che ancora manca (Michele Tiraboschi)**. La mobilitazione su Twitter all'insegna di #IoNonSonoUnCaporale e' stata sicuramente positiva. Ma il mondo delle agenzie del lavoro deve fare di più. Vincendo timidezze e ritardi (Dario Di Vico).

Grazie davvero a tutti, e:


 

* Mattia Pirulli e ** Michele Tiraboschi non hanno utilizzato #IoNonSonoUnCaporale, ma ho voluto riportare ugualmente i loro tweet vista l'importanza della loro voce

 

Martedì 20 novembre, il giorno successivo a questo post, è uscita su Italia Oggi una mia intervista a Goffredo Pistelli.

La riporto qui sotto:

0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page